Il mondo SEO è all’apparenza molto complicato. Dall’esterno, la SEO assomiglia al classico strumento magico, che senza grandi investimenti è capace di generare vendite. In realtà, non c’è nulla di miracoloso. Stiamo parlando di una disciplina dai contorni ben precisi, che richiede del tempo per essere appresa e sforzi importanti (non necessariamente economici) per la messa a frutto.
E’ possibile comunque fornire delle basi relativamente in fretta, spiegando in che cosa consiste, qual è il suo vero scopo, fornendo qualche consiglio pratico.
Cos’è la SEO
SEO sta per Seach Enging Optimization. Per sineddoche, con questo termine vengono indicate tutte quelle pratiche che portano traffico su un contenuto web in modo organico, ovvero senza dover mettere in campo azioni pubblicitarie a pagamento, semplicemente sfruttando le dinamiche dei motori di ricerca.
Lo scopo dei motori di ricerca è far corrispondere alle richieste degli utenti, le cosiddette query, dei risultati quanto più possibile aderenti e coerenti. Ebbene, lo scopo di chi pratica la SEO è inserirsi in questo meccanismo, e apparire per l’appunto tra i primi risultati visibili.
Ovviamente, non in maniera indiscriminata, bensì facendo riferimento al proprio target. In buona sostanza, lo scopo è apparire nei risultati per le query immesse dal proprio target, o che comunque indicano un bisogno coerente con i propri obiettivi di business. Questi possono riguardare la mera visibilità, la vendita diretta di un prodotto o di un servizio, la raccolta di recapiti email e telefonici etc.
Il mondo SEO è complicato non tanto per le dinamiche base, quanto per quello che è il vero convitato di pietra di qualsiasi azione sul web: la concorrenza. D’altronde, per ogni query esiste un numero limitato di “risultati utili” (ovvero in bella mostra), mentre ciascun progetto, realtà, impresa lotta ogni giorno, consapevolmente e inconsapevolmente, con una quantità elevatissima di concorrenti. Emergere è difficile, proprio perché si è in tanti.
Senza contare gli elementi di difficoltà oggettiva, tecnica. Per esempio, l’impossibilità di conoscere l’algoritmo del motore di ricerca per eccellenza, Google. Certo, è possibile carpirne alcuni segreti, soprattutto in relazione alla tipologia di contenuti che vengono via via pubblicati, ma vi è il rischio di procedere per prove ed errori.
Un focus sulla SEO
La disciplina è molto corposa, le esigenze di specializzazione molto pressanti. Tuttavia, è bene descrivere, a mo’ di indice, un concetto fondamentale, invitando comunque a un approfondimento più corposo: l’ottimizzazione dei contenuti in ottica SEO.
In buona sostanza, un contenuto, sia esso una pagina web, un articolo, un landing page, per funzionare deve essere ottimizzato. Deve rispondere ad alcuni requisiti precisi, benché fluidi.
Per esempio, devono essere di qualità, spingere il lettore a proseguire la lettura e a sostare per un tempo relativamente lungo. Tale permanenza, infatti, è un parametro che i motori di ricerca prendono in considerazione.
Inoltre, devono contenere la parola chiave per la quale si intende essere cercati. La parola chiave deve essere presente nel titolo, all’inizio dell’articolo e nel corpo del testo (e non solo). Guai, però, ad abusarne: il rischio è di subire un malus.
Altri elementi che non dovrebbero mancare sono le immagini, una corretta e pulita divisione in paragrafi, tale da suggerire al lettore quanto al motore di ricerca stesso uno “schema”, l’abbozzo di un percorso tra i contenuti.
Lo strumento base della SEO
Tutto ciò riguarda la cosiddetta SEO “on page”, ovvero l’attività di costruzione di un testo. Vi è però una branchia della SEO, che agisce in modo all’apparenza sotterraneo, che fa leva su elementi di natura tecnica: la SEO off-page.
La SEO off-page suggerisce, anzi ordina, che i contenuti siano supportati da una infrastruttura tecnica adeguata, che favorisca le “manovre di attrazione” del traffico. In buona sostanza, è necessario che il sito sia tecnicamente attrezzato per la SEO. Dimenticatevi il classico sito “pronto e servito”, di quelli che vengono realizzati con pochi clic, attraverso software e applicazioni. Quel genere di sito, tutt’al più, può garantire una qualche soddisfazione visiva. L’efficacia, e in particolare l’efficacia in ottica SEO, va cercata altrove.
In buona sostanza, se il vostro scopo è sfruttare la SEO e quindi attirare traffico utile, dovrete rivolgervi a un esperto nella realizzazione di siti web. Dunque, a professionisti in grado di fornire l’infrastruttura tecnica adeguata.
Tra l’altro, i sito ottimizzati SEO funzionano anche in ottica SEM, che è la versione della SEO – per così dire – a pagamento, che prevede l’adozione di campagne pubblicitarie su Google (Google ADS).
Non vi è alcuna ragione per basare la propria attività su un sito “pronto per l’uso”, di carattere artigianale, non se intendete trasformare il sito in una macchina per le vendite.
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