Nell’universo di internet e di Google, la velocità riveste un ruolo prioritario ed è uno dei fattori che può influenzare il posizionamento delle pagine web. A tale scopo è necessario procedere ad un metodo di ottimizzazione del sito, che consente di minimizzare al massimo il tempo che intercorre tra la richiesta effettuata da parte dell’utente e il momento in cui la relativa pagina viene completamente visualizzata sul proprio browser.
Mod_pagespeed è un modulo realizzato per il web server Apache e Nginx, rilasciato con licenza open source, che ha lo scopo di migliorare automaticamente l’ottimizzazione delle pagine web e delle altre risorse presenti in un sito. Il modulo lavora in linea con le cosiddette “best practices” realizzate dallo stesso Google, che costituiscono una sorta di regole a cui ogni webmaster dovrebbe attenersi nella realizzazione di un sito.
Il suo funzionamento è basato sull’azione di filtri per la riscrittura delle pagine e permette agli sviluppatori di migliorare notevolmente le performance di blog e portali, ottimizzando HTML, JavaScript e fogli CSS e velocizzando il caricamento delle immagini in formato JPEG e PNG. Per ottimizzare le pagine, il modulo offre una quarantina di filtri dedicati alle differenti componenti di una risorsa web. I webmaster e gli amministratori dei server hanno quindi la possibilità di usufruire di un potente strumento per ottimizzare facilmente i siti web e renderli più veloci. La vera novità di mod_pagespeed consiste infatti nella possibilità di automatizzare molti dei procedimenti che prima potevano essere eseguiti solo in maniera manuale, permettendo un notevole risparmio, quindi, in termini di fatica e di tempo.
Mod_pagespeed è parte di un più ampio progetto targato Google, denominato Page Speed, che comprende: l’estensione Page Speed, disponibile per Google Chrome e Firefox, che permette di valutare le prestazioni di una pagina web visualizzandole per mezzo del proprio navigatore; Page Speed Online, con funzioni analoghi all’omonima estensione, che funzionando però online non necessita di installazione e può essere utilizzato con qualunque browser; il Page Speed Service, un servizio online che riscrive le pagine del nostro server rispettando le best practices, e infine il modulo per Apache e Nginx mod_pagespeed, oggetto del presente articolo, che offre la possibilità di velocizzare le proprie pagine web intervenendo in maniera automatica sui problemi messi in evidenza dagli algoritmi di Page Speed.
Il progetto supporta solamente Apache 2.2 e non può quindi essere utilizzato per le versioni precedenti. È disponibile sia pacchettizzato che sotto forma di codice sorgente, per sistemi intel 386 e per quelli x86-64. Soprattutto per gli utenti meno esperti, è consigliata l’installazione da Red Hat Package Manager (RPM).
Sul sito di Google Developers è possibile trovare istruzioni dettagliate sui passaggi da seguire per installare la mod. La pagina di download è valida per tutti i componenti del progetto Page Speed, pertanto è necessario scorrerla fino a quando non si raggiunge il modulo mod_pagespeed for Apache (o Nginx). In base al sistema operativo che si sta utilizzando, è poi necessario scegliere i relativi pacchetti .deb e .rpm.
Entrando nella directory in cui è stato salvato il file sarà possibile procedere all’installazione. Terminata l’installazione, al fine di ottenere il massimo delle prestazioni, sarà necessario configurare il modulo in base alle singole esigenze personali.
Come impostazione predefinita i filtri di mod_pagespeed potrebbero risultare disabilitati e sarà pertanto necessario attivarli per mezzo dell’apposita direttiva “ModPagespeed” presente nel file di configurazione, passando da “off” a “on”. Sempre all’interno dello stesso file sarà necessario trovare la riga “ModPagespeedRewriteLevel CoreFilters”, decommentarla e riavviare infine il server.
Tra i vantaggi del modulo mod_pagespeed vi è sicuramente il fatto di trovarsi ad operare con uno strumento open source, che può essere quindi integrato liberamente e gratuitamente all’interno del proprio Web server.
In base ai differenti test effettuati nel corso della fase di sperimentazione, sembrerebbe che il modulo è in grado di diminuire in maniera consistente i tempi di caricamento, arrivando persino a dimezzarli. Inoltre non sembra influire in alcun modo sul rendering delle pagine, per cui non sembrano esserci differenze di resa grafica tra le pagine ottimizzate con il modulo e quelle che invece non sono state sottoposte ai filtri. Bisogna tuttavia ricordare che il modulo non lavora sul codice lato server e che quindi non è in grado di migliorare script PHP mal realizzati o di velocizzare delle query SQL che non sono state ottimizzate. Pertanto, dove possibile, la soluzione migliore consiste sempre nel realizzare un sito già ottimizzato sin dalla sua nascita, seguendo le citate “best practices” ed effettuando in maniera manuale i procedimenti necessari, in modo da ottenere risultati eccellenti.
L’ottimizzazione on the fly effettuata attraverso il modulo mod_pagespeed sulle pagine Internet è un metodo facile e veloce di rendere il caricamento delle stesse decisamente più rapido. Un sito più veloce significa una maggiore fidelizzazione da parte dei visitatori, un possibile miglior posizionamento e maggiori profitti nel campo dell’advertising, parametro che interessa sia coloro che producono i contenuti che lo stesso Google. Di tale ottimizzazione beneficeranno quindi sia gli utenti, che potranno così accedere alle pagine di interesse in maniera più rapida, che lo stesso sito web..
In seguito una lista di risorse utili all’installazione di mod_pagespeed:
- Mod_pagespeed for Nginx: http://goo.gl/9fEqrp
- Una delle migliori guide su mod_pagespeed in italiano: http://goo.gl/EgeQeY
- Mod_pagespeed Installation and Configuration: http://goo.gl/QmOhoZ
- Incrementare le prestazioni di Apache con mod_pagespeed: http://goo.gl/ZdnWY1
PS: Questo sito utilizza mod_pagespeed 😉