“Le vecchie abitudini sono dure a morire” recita un vecchio adagio, ma con un po’ di costanza anche ostacoli insormontabili possono essere superati, per trarre, all’occorrenza, qualche beneficio.
Questa almeno l’idea alla base dell’ultima rivelazione di Matt Cutts. Nel corso di una mini conferenza, il portavoce di Google non ha infatti terrorizzato il popolo dei SEO, con nuove rivelazioni su algoritmi, o possibili sanzioni da parte del colosso di Mountain View, ma, ad un piccolo, nutrito pubblico, ha raccontato in un clima di estrema cordialità qual è il metodo migliore per iniziare a praticare buone nuove abitudini, abbandonando quelle cattive: fare qualcosa, qualsiasi cosa, per 30 giorni di fila.
Costanza, sicuramente, e perseveranza, a costo anche di qualche sacrificio iniziale per mettere a frutto nuove o vecchie idee e dare uno slancio alla propria attività.
Dimessi i panni del guru informatico, Cutts veste quelli di un saggio che pure nel quotidiano sa come muoversi, rendendo tutto possibile: anche scrivere un libro, in 30 giorni. Chiaramente la qualità dei contenuti (tanto cara al team Google) potrebbe essere messa in dubbio, ma il raggiungimento di un obiettivo (significativo), partendo dal lavoro quotidiano e costante, dovrebbe essere lo stimolo giusto per intraprendere operazioni ben più importanti e superare quel blocco iniziale, che tende a incrinare sul nascere buona parte di tutti i progetti reali o virtuali.
Se questo vale dunque per colmare il desiderio di diventare scrittore, perché non sfruttare l’idea e cimentarsi anche in ambito lavorativo per far crescere il proprio business?
Le tanto decantate regole di Google per raggiungere i primi posti nelle pagine di ricerca potrebbero avere così un nuovo stimolo. La costanza e la qualità, doti imprescindibili per avere delle pagine web irreprensibili, potrebbero essere ottenute da un semplice esercizio quotidiano. Ad esempio, decidere di aggiornare il proprio sito o blog con costanza, rinunciando anche, se necessario, al sonno pur di adempiere al proprio dovere, porterà – almeno secondo Matt Cutts – ad assumere un’abitudine che si protrarrà poi ben oltre il limite iniziale di 30 giorni.
È un tipo di esperimento che si presta ad ogni ambito: come è difficile infatti all’inizio seguire con costanza un allenamento in palestra e superare le fatidiche due/tre settimane che portano sempre a recriminare su stessi, così lo stesso scoglio temporale si presenta per chi ha deciso di pubblicare ogni giorno un post. Dopo una settimana o dieci giorni, il post inizierà ad essere pubblicato sempre più di frequente “all’ultimo momento”, fino a quando, a un certo punto, diverrà qualcosa di automatico, da fare subito e senza attardarsi troppo.
Come ricorda Matt Cutts, nella costanza non può essere sottintesa la qualità, ma ciò non prescinde, preso il ritmo, di potersi migliorare e puntare a contenuti migliori.